Perdita di udito e declino cognitivo

Perdita di udito e declino cognitivo

Si stima che sia del 19% la riduzione del declino cognitivo a lungo termine per coloro che fanno uso di apparecchi acustici per ripristinare l’udito. Insieme ad un miglioramento del 3% nei punteggi dei test cognitivi a breve termine per coloro che fanno uso di dispositivi a supporto dell’udito.

Ecco i numeri, significativi, di un prestigioso studio realizzato nel 2022 negli Stati Uniti e pubblicato sulla rivista medica Jama Neurology, che evidenzia come l’incidenza delle demenza senile è destinata a triplicare entro il 2050 raggiungendo i 150 milioni di casi nel mondo.

Considerando quindi la rilevanza crescente di questo fenomeno, è chiaro come la ricerca scientifica si stia muovendo e stia lavorando per studiare e comprendere questo fenomeno e cercare soluzioni per minimizzarne gli impatti e aumentare la qualità di vità per coloro che ne sono colpiti.

Uno degli aspetti che numerosi studi hanno evidenziato riguarda l’insorgenza di un legame significativo fra perdita uditiva e insorgenza della demenza senile.

Vediamo ora cosa succede al cervello umano quando una persona inizia a non sentire bene.

Perdita uditiva, quali sono le conseguenze?

Capita spesso che il calo e la perdita uditiva avvengano in modo graduale; per questo, è frequente che coloro che iniziano ad avere difficoltà a sentire facciano fatica ad accorgersi che la loro capacità uditiva stia cambiando.

Iniziano quindi a chiedere di ripetere parole o frasi, hanno necessità di continuare ad alzare il volume delle televisione, fanno fatica a seguire le conversazioni.

Questa situazione può facilmente portare all’isolamento sociale: se il mondo esterno diventa troppo difficile da capire, allora l’unica soluzione diventa allontanarsene, limitando le interazioni sociali per evitare di trovarsi in situazioni che si fa fatica ad affrontare. E questo può causare solitudine e spingere alla depressione.

Oltre a ciò, la perdita uditiva richiede uno sforzo importante per decifrare e comprendere i suoni e le parole e le risorse che si rendono necessarie per portare a termine queste attività vengono sottratte ad altre funzioni cognitive come la memoria e l’attenzione. 

Infine, è necessario analizzare che cosa avviene a livello neurologico: la difficoltà uditiva e la sordità possono infatti causare cambiamenti strutturali nel cervello. Le aree che vengono abitualmente deputate all’elaborazione dei suoni possono ridursi, e le connessioni fra le varie aree possono indebolirsi. Questo deterioramento può avere come conseguenza l’insorgenza di malattie neurodegenerative come l’Alzheimer.

Se pertanto una perdita uditiva non viene trattata in modo opportuno, grazie al supporto di professionisti esperti, ecco che le conseguenze possono essere numerose: quando le interazioni con il mondo esterno diventano difficili, si possono iniziare a sperimentare perdita di autonomia, incapacità di tenere a mente e ricordare fatti ed eventi, difficoltà a svolgere compiti familiari e aumento dello stato d’ansia.

Poiché quindi la perdita d’udito non rappresenta soltanto una diminuzione della capacità di sentire ma rappresenta una condizione che ha implicazioni profonde sulla salute mentale e neurologica delle persone, risulta essenziale prestare attenzione a qualsiasi segnale di declino uditivo per intervenire tempestivamente. 

Se pensi di avere bisogno di fare una valutazione con uno dei nostri esperti, contattaci subito: saremo felici di aiutarti.

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