Il cervello vuole sentire: la storia di Gabriella

Il cervello vuole sentire: la storia di Gabriella

Aveva 57 anni, Gabriella, quando ha deciso, nel 2017, di rivolgersi al dottor Boccuto per ottenere una valutazione che le aiutasse a capire perché, sempre più spesso, le capitava di avere difficoltà a seguire una conversazione.

Si era resa conto, infatti, che nel corso delle sue giornate lavorative come impiegata in uno studio di commercialisti aveva la necessità di chiedere, a colleghi e clienti, di ripetere quello che le dicevano. 

È passato del tempo prima di convincersi che fosse arrivato il momento di affrontare il suo problema di udito, ma i problemi che la sua difficoltà uditiva le stavano iniziando a procurare rischiavano di avere un impatto notevole sulla qualità della sua vita e delle sue relazioni sociali.

Ed ecco che, quando decide di affidarsi ad un professionista per una valutazione, emerge subito, chiara, la necessità di iniziare ad indossare gli apparecchi acustici per migliorare la propria capacità uditiva.

Da allora, dopo sette anni, Gabriella non ha mai smesso di usarli. Fanno ormai parte della sua quotidianità: li indossa la mattina quando si sveglia, e li toglie solo prima di andare a dormire.

Ha notato un miglioramento immediato, che non aveva mai potuto immaginare. Riesce a seguire e a partecipare a qualsiasi conversazione, capisce perfettamente quanto le dicono le persone che si rivolgono a lei, può guardare i suoi programmi preferiti alle televisione senza perdere nemmeno una battuta.

Inoltre, gli apparecchi sono comodi da indossare, e talmente piccoli da risultare quasi invisibili. Li porta da anni, e non potrebbe più farne a meno.

Quello di Gabriella è un percorso che si è svolto e ha seguito un strada diversa rispetto all’inter di trattamento tradizionale, che prevede che un paziente si rivolga inizialmente ad un medico per una valutazione che aiuti a prevenire cali meccanici. 

Nel suo caso, il suo livello di soddisfazione per i benefici che ha ottenuto e continua ad ottenere grazie all’uso degli apparecchi acustici l’ha portata a posticipare la ricerca di un parere medico, che è invece sempre necessario per chiarire il quadro della situazione uditiva, prevenendo così qualsiasi problematica.

Esistono infatti delle funzioni e delle sedi anatomiche che devono essere analizzate a valutate da un professionista medico per permettere all’apparecchio acustico di ottimizzare il proprio funzionamento, nel presente e nel futuro.

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